L’arrampicata in falesia è una delle specialità più affascinanti relative a questa pratica sportiva. Vediamo in che cosa consiste, quali sono le modalità di svolgimento e quali le attrezzature utili per affrontare al meglio questo tipo d’impresa.
Di cosa si tratta
Per arrampicata in falesia s’intende la scalata sportiva di una parete di roccia, che è stata già appositamente attrezzata per svolgere questo tipo di attività. L’itinerario è generalmente lungo dai 20 ai 30 metri e prevede diversi ancoraggi, disposti proprio ad agevolare la salita del climber. Si tratta, potremmo dire, di un passaggio intermedio tra la parete da arrampicata in modalità indoor e quella decisamente più impegnativa da montagna.
Questi non sono tanto legati al meteo, perché si tratta di un percorso tutto sommato breve: si riesce quindi facilmente a scendere e a portarsi al riparo dalle intemperie sopraggiunte. E’ però di vitale importanza conoscere alla perfezione tutte le tecniche di utilizzo dell’attrezzatura ed avere del materiale idoneo ed in ottimo stato. Anche se i percorsi sono sempre curati nel dettaglio e preparati da veri professionisti, non è infatti mai possibile mettere in totale sicurezza uno spazio esterno.
La corda
Per predisporre un’attrezzatura corretta bisogna avere innanzitutto una buona corda, perché costituisce il principale dispositivo di protezione individuale. Generalmente, per arrampicare in falesia si utilizza un modello chiamato singolo e contrassegnato dal numero 1. La denominazione “singola” indica che la corda è progettata per un utilizzo a sé stante e non prevede di essere abbinata ad un altro tipo di corda. I modelli di tipo singolo sono inoltre quelli dotati del maggior spessore: misurano infatti dai 9 agli 11 millimetri circa. Si tratta di un diametro in un certo senso pesante e di gestione apparentemente complessa. Ma le corde di spessore più ridotto si prestano ad un uso di tipo professionale e sono volte ai climber molto esperti che puntano per lo più alla prestazione. Il dispositivo deve risultare perfettamente integro e garantire un buon numero di cadute in totale sicurezza. A tal proposito, la lunghezza di una corda per arrampicare in falesia dovrebbe essere lunga generalmente tra i 70 e gli 80 metri.
Rinvii, freni e imbraco
Il numero di rinvii da prevedere per una arrampicata in falesia è normalmente calcolato intorno a 15. I rinvii non sono altro che degli strumenti di sicurezza, composti da due moschettoni collegati tra loro da una fettuccia di materiale sintetico (in genere nylon oppure dyneema). Sono fondamentali in quanto consentono di agganciare velocemente la corda ai punti di ancoraggio contenendone l’attrito. E’ necessario che ogni parte del rinvio sia certificato dal marchio CE apposto al di sopra di essa, e risponda quindi pienamente alle norme EN (ovvero sia elaborate dall’Organismo di Normazione Europea).
La scelta dei freni è piuttosto soggettiva. Per l’arrampicata sportiva si utilizzano normalmente quelli detti di tipo statico o meccanico. Questi sistemi consentono di bloccare la corda indipendentemente dall’azione umana. Vanno però usati in maniera corretta e scelti nel rispetto delle normative vigenti.
Anche l’imbraco è un elemento da scegliere in maniera piuttosto soggettiva. L’importante è che sia sempre conforme alle normative vigenti. Quello più adoperato per l’arrampicata in falesia è comunque senza dubbio di tipo sportivo, realizzato mediante materiali che conferiscono leggerezza e praticità. I modelli più imbottiti sono invece generalmente pensati per le arrampicate su vie lunghe dove si resta appesi per un lasso di tempo superiore. In questo caso il dispositivo è infatti arricchito di elementi porta materiali posti lateralmente.
Scarpe e casco
Non possono infine mancare delle scarpette da arrampicata. Queste vanno scelte in modo da essere confortevoli ma della giusta misura, avvolgendo completamente il piede e fornendogli un appoggio ottimale. I modelli migliori sono forniti tra gli altri da Garra, La Sportiva, Alpidex e Scarpa.